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"Mi chiamavano tutti Jack"
la storia della battaglia di Valibona
DATE 2022
Il racconto della battaglia di Valibona. Niente scene, niente costumi, solo la potenza del racconto e del ricordo.
I muri parlano. Le case, i sassi sussurrano. Anche gli alberi raccontano e non dimenticano. Mai. Ezio il Natale lo passa in famiglia, come tutti. Ma la mattina la dedica a se stesso. Si fa portare da suo nipote alle Croci di Calenzano e poi, una volta alla fonte, passeggia, da solo, nei boschi della Calvana, fino ad arrivare in quella valle. La valle che parla più di tutti gli alberi, di tutti i muri, di tutti i sassi. Ezio si siede ed ascolta. E ricorda, col vento che gli accarezza la faccia, quegli anni terribili ed affascinanti. Ricorda le voci, dei suoi compagni, dei fascisti che urlano, ricorda gli sguardi, di terrore, sgomento. Ricorda il freddo della montagna in Gennaio. Lanciotto, Carlino, Teotiste, Ciccio La Rosa, Nandino.... dove siete ? Scappate !!! arrivanoooooooo..... Ezio piange, come ogni anno, avvolto da quei ricordi. E' tutto come allora. Ed invece sono passati tanti anni. Adesso Ezio ha 82 anni, la pelle avvizzita dagli anni e dai pensieri. Le mani artritiche e doloranti che non riescono più a disegnare e dipingere come una volta, gli occhi velati dalla nebbia dell'età ma ricorda bene di quando lo chiamavano tutti Jack.
Premio Speciale della Giuria
al III Festival Nazionale di Monologhi Teatrali
Fo-Emozioni - Essenza di Prodigi di Forlì - 2023
Finalista al I Festival Nazionale per Monologhi Teatrali "Parla con Me" di La Spezia - 2024
"Torno adesso da Valibona, dove un immenso Tommaso Parenti ha recitato un monologo scritto da lui sui fatti e antefatti della battaglia che il 3 gennaio 1944 si svolse proprio lì, su quell'aia e in quel fienile, che portò alla morte di Lanciotto Ballerini, Wladimiro e Giuseppe Ventroni.
Mi sono commosso e tornando verso le Croci, al buio nel bosco della Calvana con gli altri spettatori con il sentiero illuminato solo da piccole torce, ho visto un punto rosso alla sinistra della Luna.... qualcuno ha detto che fosse Giove...
A me piace pensare che Lanciotto da lassù ci stesse guardando...
Grazie Tommaso!"
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Tommaso Parenti, con il suo "Mi chiamavano tutti Jack, ha vinto il Premio Speciale della Giuria al III Festival Teatrale Nazionale per Monologhi Essenza di Prodigi di Forlì. Ex equo con Marcella Cortese di Genova con "La panchina" di Aldo Nicolaj.
Motivazioni Per aver portato sul palco due storie che, seppur distanti, hanno toccato il cuore dello spettatore, facendolo ridere, emozionare e riflettere. Per la capacità attoriale di ricreare, anche con poco, situazioni, luoghi, odori e atmosfere che hanno trasportato il pubblico in quei contesti lontani e portato alla memoria ricordi e umanità preziose e da non dimenticare. Ultimo, ma non meno importante, abbiamo goduto di due tecniche completamente diverse che han fatto sì che gli interpreti/attori siano "spariti" in favore del personaggio, per fare parlare lui e la sua storia, vissuta realmente in un caso o concepita dalla fantasia di un grande drammaturgo.